ADUNATE NAZIONALI

Gli alpini che partecipano alle adunate nazionali accumulano di anno in anno sempre nuove esperienze, nuovi ricordi, nuovi episodi da raccontare. Di ogni adunata si ricordano, anche a distanza di molti anni, i momenti più salienti e significativi e gli aneddoti più curiosi. E quando ci si ritrova a parlare delle adunate trascorse, ogni alpino ha sempre qualcosa da raccontare, qualche particolare da aggiungere alla memoria collettiva.
Alcune adunate, delle quali magari non si ricorda l'anno di svolgimento, tornano con facilità in mente perché legate alla memoria di qualche fatto che le ha caratterizzate rendendole indimenticabili. Come ad esempio a La Spezia, quando, a causa della rottura di una passerella della nave «Alpino», alcuni nostri soci (poi scherzosamente denominati «alpini palombari») hanno fatto un bagno fuori stagione.
Di Brescia invece resta memorabile l'esperienza di quelli che, alloggiati nella dependance di un fatiscente albergo, potevano vedere di notte, pur stando a letto, attraverso le spaccature nel muro il traffico della strada. Altri invece, sempre nello stesso albergo, potevano godere dell'acqua 'corrente' in camera, cioè potevano vedere l'acqua che letteralmente correva sul pavimento.
A Roma un gruppetto di nostri soci ha voluto assaggiare la cucina locale, in un ristorante vicino a Castel Sant'Angelo. Il menù a base di pesce prevedeva anche un piatto di gamberoni, che i nostri baldi alpini hanno affrontato per la prima volta nella loro vita, dapprima tentando di usare forchetta e coltello. Nell'impossibilità di tagliarli con tali attrezzi, si sono rassegnati, per praticità, ad adoperare le mani. Non volendo fare la brutta figura di lasciare cibo nel piatto, hanno mangiato tutto: non solo la polpa ma anche la carcassa, comprese le chele. La digestione ha potuto aver inizio solo con l'aiuto di un certo numero di grappe.
A Bergamo la comitiva era alloggiata presso un asilo infantile, gestito da suore, dove gli alpini hanno usato i loro sacchi a pelo per la notte. Il sabato mattina la sveglia è stata data dai bambini, che sono entrati nel salone, inseguiti dalle suore, aggirandosi tra persone in parte ancora addormentate, in parte in pigiama, in parte in mutande.
In occasione dell'adunata di Vicenza l'ospitalità era offerta in una parrocchia di periferia, all'interno di una palestra. Per nulla disturbati dalla nostra presenza, la notte alcuni topi equilibristi hanno continuato a correre sui cavi di acciaio che facevano parte della struttura dell'edificio, passando rapidamente da un lato all'altro della palestra emettendo i loro striduli versi. La vista degli animaletti non poteva lasciare indifferenti le signore della comitiva, che reagivano con altri versi.
La partecipazione in comitiva alle adunate nazionali da parte dei componenti del Gruppo prevede un'efficiente organizzazione (curata ormai da diversi anni dal socio Antonio Soler nella sua qualità di cerimoniere) che ne stabilisca tempi e modalità. Si tratta della definizione di un itinerario, all'interno del quale inserire anche visite turistiche a località interessanti, del noleggio di un pullman, della prenotazione dei pasti e dei ristori durante il viaggio di andata e di ritorno e degli alloggi per i pernottamenti, e così via.
L'organizzazione prevede anche che ogni singola adunata venga immortalata da un servizio fotografico, curato da Lorenzo Mazzero, e una ripresa televisiva, eseguita da Giuseppe Camerin. Durante la sfilata il servizio d'ordine è assicurato da Antonio Soler.

Ma per spiegare meglio come si svolgono queste uscite conviene mostrare in concreto, pur a grandi linee, ciò che è stato predisposto in occasione delle ultime adunate, limitatamente cioè a quelle del nuovo secolo.
A Genova nel 2001 la gita in concomitanza con l'adunata è durata tre giorni. I due pernottamenti sono stati effettuati presso un confortevole ostello della gioventù, di recente costruzione, situato nella parte alta di Genova, da dove si poteva godere una meravigliosa vista panoramica del golfo e della città. Il primo giorno è stato dedicato al viaggio e alla sistemazione, mentre il giorno successivo è stato utilizzato per una visita a Santa Margherita Ligure, da dove poi la comitiva si è imbarcata per portarsi nella nota località turistica e mondana di Portofino, che, raggiunta dal mare, presenta il suo aspetto migliore. La caratteristica bellezza della cittadina, del suo porto e dei dintorni ha lasciato in tutti un ottimo ricordo. L'ultimo giorno, nel viaggio di rientro dopo la sfilata, la sosta per il pranzo è stata effettuata a Dogana Po di Castel San Giovanni, in un ristorante (che aveva subito da poco i danni dell'alluvione) situato sulla riva destra del Po, in provincia di Piacenza.
La lunga trasferta a Catania per partecipare alla 75a adunata ha visto la comitiva del Gruppo di Spilimbergo impegnata in un viaggio di ben sei giorni, da giovedì 9 a martedì 14 maggio 2002. Il primo giorno è stato utilizzato per percorrere, con una sosta ad Orvieto, tutta la Penisola fino a Lagonegro, in Basilicata, sede del primo pernottamento. Effettuato poi il trasferimento in Sicilia e la sistemazione nei pressi di Taormina, in un albergo che ha ospitato i soci per tre pernottamenti, i giorni seguenti sono stati dedicati alla visita di alcuni luoghi notevoli dell'isola: Taormina stessa, e poi Siracusa, con il caratteristico quartiere di Ortigia, e infine, una volta esaurito l'impegno della sfilata, Agrigento per la visita alla famosa Valle dei Templi. Il quinto giorno è iniziato il lungo viaggio di rientro. Dopo una prima sosta a Reggio Calabria, che ha consentito la visita al Museo nazionale, dove sono anche conservati i celeberrimi bronzi di Riace, la comitiva ha proseguito il percorso risalendo la Calabria fino a Sibari, sul mar Ionio, per passare poi in Puglia. Lì, lasciandosi indietro il golfo di Tarante, le Murge e la Capitanata, il viaggio è proseguito fino al promontorio del Gargano, meta del previsto pernottamento, nei pressi del lago di Varano. Il sesto giorno, ultima tappa, prima della conclusione del viaggio la sosta a Loreto per il pranzo ha permesso anche di visitare il santuario della Santa Casa.
La gita connessa all'adunata di Aosta del 2003 è durata solo tre giornate, quasi tutte dedicate però, oltre che alla sfilata, a visitare i luoghi più caratteristici e panoramici della Regione: Valtournanche, Cervinia, Saint Pierre (sede dei pernottamenti) e Courmayeur, da dove si può ammirare il monte Bianco.
L'ultimo giorno, durante il percorso di rientro da Aosta, la sosta per il pranzo si è tenuta sulle rive del lago di Viverone, in provincia di Biella. Ha lasciato un buon ricordo nei partecipanti, durante il viaggio di andata, anche la sosta per la visita, con assaggio, ad una famosa casa vinicola di Gattinara.

Per la visita a Trieste, in occasione dell'adunata del 2004, data la vicinanza della città con Spilimbergo, sono stati sufficienti due giorni. Il gruppo, grazie all'interessamento dell'amico Toni Carminati, ex pompiere, è stato ospitato presso la caserma dei vigili del fuoco della città, in un capannone dove sono state messe a disposizione del Gruppo le nuove tende di pronto impiego della protezione civile, dotate anche di moquette, unitamente alle brande per ciascuno di noi. All'esterno del capannone i servizi erano assicurati da due container uniti che fornivano acqua corrente calda e fredda anche per le docce. Per il pranzo del sabato abbiamo potuto usufruire della mensa interna. All'arrivo in caserma siamo stati accolti dal comandante, ingegner Alessandro D'Angiolino, al quale il Gruppo ha offerto una targa in mosaico, opera de socio Mario Pauletto, con lo stemma dei Vigili del Fuoco e altri doni di rappresentanza. Il rientro è stato effettuato subito dopo la sfilata, alla quale, come anche a Catania e ad Aosta, ha partecipato anche il sindaco Arturo Soresi.