La promessa mantenuta
Dai ricordi di Bruno De Carli

Negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, e precisamente tra il gennaio e l'aprile del 1945, anche Spilimbergo veniva sovente presa di mira dagli aerei angloamericani che cercavano di arrecare il maggior danno possibile all'esercito tedesco. I bersagli erano soprattutto la polveriera di Tauriano, il ponte sul Tagliamento e qualche treno militare in sosta nella stazione ferroviaria.
All'avvicinarsi delle incursioni aeree suonavano le sirene per l'allarme, e la popolazione si riparava come meglio poteva. In tali occasioni la mia famiglia, me compreso, che allora avevo poco più di un anno, si rifugiava in un luogo ritenuto sicuro, non distante dall'abitazione e quindi raggiungibile in breve tempo. Si trattava di una sorta di bunker situato nell'area dell'allora impresa di costruzioni Mirolo. Molte erano le persone del vicinato che raggiungevano quel luogo, tra le quali la signorina Novella Cantarutti, mia madrina, divenuta poi famosa come poetessa e come personaggio di spicco nella vita culturale del Friuli.
In quei momenti di paura e di trepidazione mio padre Angelo, valente mosaicista, promise che, se fossimo usciti incolumi dai pericoli costituiti dalla guerra e dai bombardamenti, avrebbe realizzato un mosaico, quale voto alla Madonna, da collocare proprio in quel luogo che ci vedeva così spaventati per il nostro futuro.
La guerra terminò e per fortuna la nostra famiglia non ne ebbe dolorose conseguenze. Mio padre mantenne la promessa e, al termine delle ostilità, realizzò l'opera, un quadro in mosaico che raffigura una Madonna col Bambino. In seguito mio padre mi rivelò di aver preso lo spunto per il soggetto vedendo mia madre che teneva in braccio me, allora così piccolo.
Il quadro è ora visibile sull'angolo del muro dove inizia il Vicolo della Ferrovia.
